Crescere è molto interessante ma tutt'altro che semplice e il modo che il bambino sceglie per farlo è attraverso il gioco. A partire dai due anni di vita, il gioco, diviene la vita stessa del bambino; si tratta di un'attività serissima grazie alla quale continua la scoperta - conoscenza di sé e del mondo che lo circonda, nella sperimentazione- integrazione della dimensione emozionale. Il bambino si muove, si ferma, cammina corre, scivola, salta, sale, rotola, striscia, afferra, usa oggetti, riempie, svuota, costruisce e distrugge, creando strutture oggettuali più complesse. Fa tutto ciò in spazi che sceglie con cura, che lo stimolino nella sua attività, aperti che favoriscono il movimento globale e dinamico del corpo, spazi più ristretti all'interno dei quali precisare meglio ciò che cerca di fare. Nel gioco il bambino esprime più facilmente tutti i suoi stati d'animo del momento o che sta coltivando da tempo. Nell'ambito della terapia neuropsicomotoria, il gioco assume ruolo centrale, si tratta di mettere in una situazione adeguata il bambino affinché lui possa agire ed interagire, sviluppare quindi il gioco funzionale per il suo processo maturativo. Secondo Piaget, il miglior modo per studiare il bambino nel processo maturativo e comprendere i meccanismi che ne determinano lo sviluppo dell'intelligenza, è osservarlo nella sua attività spontanea e nel suo ambiente naturale, cioè il gioco. Considerare il gioco spontaneo come un momento di confusione dove non ci sono regole è un errore che nasce dalla posizione adulto-centrica dalla quale osserviamo i più piccoli.
Le regole e l'ordine sono il punto d'arrivo e non di partenza, che il bambino deve conquistare poco a poco attraverso l'esperienza. L'adulto ha il ruolo di suggerire, guidare, stare vicino e metterlo in condizioni migliori per esprimersi.
Diverse sono le forme di gioco: senso-motorio, simbolico, di socializzazione a sua volta suddivise in altre tipologie più specifiche a seconda della fascia d'età e della fase di sviluppo.
Nell'ambito della terapia Neuropsicomotoria, il gioco diviene il principale mezzo di conoscenza del bambino e dei suoi punti di forza e di debolezza; canale di comunicazione o canale attraverso cui stimolare e sviluppare le competenze comunicative; mezzo di crescita e sviluppo delle diverse aree: cognitiva, emotivo-affettiva, relazionale.
DR.SSA FEDERICA DI PAOLO
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