L’unico amore infrangibile
è quello che libera
non quello che opprime.
M Gramellini.
Nella giornata di San Valentino Il mito di Arianna - tra Teseo e Dioniso - ci porta a riflettere sulla frase di Gramellini, e soprattutto ci consente di riflettere su quando l’amore libera e/o quando opprime; quando ci fa sentire al sicuro e quando ci umilia; quando ci maltratta nel profondo facendoci sentire “usati e abbandonati” e quando ci salva elevandoci all’immortalità che solo l’amore sano può avere…
Bacco e Arianna sono spesso raffigurati insieme innamorati ed ebbri. Il Bacco dei romani, corrisponde al dio greco Dionisio, divinità il cui simbolo, oltre al viticcio e all'edera rampicante, era costituito dal tirso, un bastone nodoso sormontato da un viluppo d'edera.
L'aspetto di Bacco/Dionisio era quello di un giovane bellissimo, con il capo riccioluto e incoronato da pampini e da viticci. Arianna era la figlia del re di Creta, Minosse, il quale aveva imprigionato il Minotauro, mostro mezzo uomo e mezzo toro, in un labirinto costruito da Dedalo, da cui era impossibile uscire. Ogni anno sette fanciulle e sette fanciulli ateniesi venivano dati in pasto al mostro, finché Teseo, figlio del re di Atene, arrivò a Creta col proposito di uccidere il mostro. Arianna si innamorò subito di Teseo che sembrò mostrare altrettanto, ma solo per essere aiutato nell’impresa dalla giovane e bella figlia del re Minosse. Quando fu il momento per Teseo di entrare nel labirinto, questi dipanò lungo la strada un gomitolo di filo, fornitogli da Arianna, (il famoso filo di Arianna), che lo avrebbe aiutato a ritrovare la strada e il percorso per uscire nuovamente dal labirinto.
Teseo infatti, uccise il Minotauro e, riavvolgendo il filo, riuscì ad uscire dal labirinto. Teseo ed Arianna fuggirono insieme da Creta e si fermarono sull'isola di Nasso dove però Teseo, approfittando del momento in cui Arianna si era addormentata, la abbandonò sull’isola per partire nuovamente con la propria nave e l’equipaggio. (Da qui l’espressione “piantata in Nasso” erroneamente riportata in gergo come “piantata in asso”).
Arianna, al risveglio si accorse di essere rimasta sola, ed iniziò a piangere confidando il suo dolore a delle giovani Ninfe che per distrarla le raccontarono di una nave appena approdata con un dio a bordo. Il dio era Dionisio, (Bacco per i romani), figlio di Giove e di Semele, ( quest’ultima figlia di Cadmo e Armonia di cui abbiamo trattato il mito di recente) ed era stato allevato dalle Ninfee che lo nutrirono con miele. Dioniso aveva avuto una vita vagabonda e piena di avventure. Quando arrivò sulla stessa spiaggia dove era stata abbandonata Arianna, fu conquistato dalla bellezza della giovane e se ne innamorò profondamente.
Dioniso salvò la giovane e, trasportata sull'Olimpo, Arianna e Bacco si sposarono, donandole l’immortalità. Così Arianna fu la prima e unica donna Mortale che nel mito divenne Immortale, quasi a suggellare l’idea di un amore che se è tale, non può che nutrirci e salvarci donandoci l’immortalità.
“Se niente ci salva dalla Morte
Che almeno l’Amore ci salvi dalla Vita”
Pablo Neruda .
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