Punire, o minacciare, non serve a evitare che i bambini dicano bugie. La scienza neurologica e la pedagogia informano i genitori circa le adeguate strategie funzionali ad evitare questa naturale tendenza dei bambini. Già all’età di due anni i piccoli imparano a dire bugie, all’inizio per negare qualcosa evidente; poi dai tre anni in poi imparano anche le bugie “buone”, dette anche “bianche”, ossia quelle ispirate dalle migliori intenzioni; e dai tre ai cinque anni affinano progressivamente la tendenza a nascondere la verità.
Un'indagine condotta da un gruppo di ricercatori della McGill university su un ampio campione di bambini volontari tra i 3 e gli 8 anni utilizzando il test di resistenza alle tentazioni, cioè attraverso l’induzione alla bugia ha dato un risultato sorprendente: la minaccia di punizione (“se non dici la verità sono guai”) non ha prodotto effetti nell’80 per cento dei casi, mentre più efficaci si sono mostrate tecniche di spiegazione. Spiegare come e perché dire la verità rende più felici, oppure perché è la cosa giusta da fare è un metodo di convincimento e di rassicurazione allo stesso tempo. Più complesso, più faticoso, della minaccia di punizione mera e semplice, ma con risultati molto più convincenti. Risulta utile anche raccontare favole e leggende, ciò aiuta i bambini a scoprire l’importanza e il significato della verità.
Altre strategie pratiche per indurre il bambino in modo naturale a dire la verità sono per esempio:
Ascoltare il bambino, lasciarlo libero di parlare senza costringerlo a dire la verità
Spiegare e condividere i danni delle bugie e quanto sia facile smascherarle
Incoraggiare il bambino a dire la verità, mostrandogli i più importanti vantaggi
Non ferirlo con rimproveri e punizioni eccessive.
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