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Immagine del redattoreDott.ssa Rita Zampi - Dott. Osvaldo Acquaviva

A mano A mano

Aggiornamento: 2 mar 2023


​“A mano a mano ti accorgi che il vento Ti soffia sul viso e ti ruba un sorriso”

Rino Gaetano – A mano a mano

“Le mani non sono vere, non sono reali…sono misteri che abitano la nostra vita… A volte quando fisso le mani ho paura di Dio…” Fernando Pessoa

Dalle mani inizia il primo contatto con l’altro, possono essere seduttive, affascinanti, hanno un’alta carica erotica. Le mani sono simbolo di accoglienza, costruzione, abbraccio, amplificazione, sostegno. Grazie a loro sto scrivendo questo post, attraverso esse io posso maneggiare libri, tastiera, cellulare. Con le mani svolgiamo miliardi di funzioni: chiudiamo, apriamo, leghiamo, sciogliamo, accarezziamo, tocchiamo, tutti gesti che ci portano a manipolare, metaforicamente, le nostre emozioni.

Le mani possono anche essere il simbolo di una relazione amorosa in cui due corpi si toccano, si sfiorano, si prendono e poi si lasciano…. Proprio come i protagonisti di questo brano, scritto da Riccardo Cocciante ma diventato popolare grazie all’interpretazione di Rino Gaetano.

Quando una relazione finisce non ci si accorge fin da subito che è successo. Ci vuole del tempo, “a mano a mano” ci si accorge che “la bella stagione sta per finire”. Quando un amore è finito “a mano a mano” scopriamo che qualcosa di nuovo dentro di noi nasce e il vento che accarezza il viso, aiuta anche a ripulire il dolore che c’è stato per la fine della relazione portando un nuovo sorriso e creando spazio interiore per altro.

“A mano a mano si scioglie nel pianto Quel dolce ricordo sbiadito dal tempo”

La fine della relazione porta via con sé tutti i ricordi, sbiadisce ciò che di bello c’è stato. Ma quando accade tutto ciò non perdiamo solo l’altro, anche una parte di noi viene eliminata: “E a mano a mano mi perdi e ti perdo”, quella parte di noi che faceva parte della relazione muore con essa stessa per fare in modo che si costruiscano nuove parti di Sè funzionali nel tempo in cui ci si trova a vivere.

Il percorso della perdita di un’amore rispecchia le fasi del lutto, cioè l’attraversamento di tutti i passaggi per superare la morte di una persona cara, tra cui:

  • negazione

  • lotta

  • rabbia

  • disperazione

  • consapevolezza

  • accettazione.

Potrebbe capitare che uno dei due ex-partner resti bloccato in una delle fasi, rimanendo prigionieri di vari malesseri come: sbalzi di umore, perdita dell’appetito, crisi di pianto, confusione, rabbia, sensi di colpa e depressione. Dopo aver superato tutte le fasi della rottura/lutto e aver riacquistato la propria individualità, lui/lei tornerà a vivere la propria vita e sarà pront* per lasciarsi andare ad un nuovo Amore.

“Ma dammi la mano e torna vicino Può nascere un fiore nel nostro giardino Che neanche l'inverno potrà mai gelare Può crescere un fiore da questo mio amore per te”

Ripuliti dal tempo e dal vento che aveva rubato i sorrisi, può tornare la voglia di risvegliare e accogliere un antico amore, ci si può dare l’opportunità di rifiorire e di non temere le stagioni gelide.

Dicendo Addio ad una vecchia parte di noi possiamo riscoprirne nuove sconosciute prima d’ora.

Le mani, strumento di costruzione e decostruzione di sé aiutano a creare nuovi anche nuove relazioni amorose.


Contatti:

Dr.ssa Rita Zampi - Psicologa e Psicoterapeuta della Gestalt Integrata in Supervisione

3491656461

r.zampi@animairis.it

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