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Equilibrio Mentale

Aggiornamento: 2 mar 2023



“Amore dammi la tua mano che sto crollando dentro i miei “perché” Vedo le luci da lontano devo resistere”

Ultimo – Equilibrio Mentale


Equilibrio Mentale” è una canzone che ho avuto bisogno di scrivere come richiesta d’aiuto. Come quando un bambino al buio dice “mamma” per sentirsi al sicuro. È il bisogno di sapere che dall’altra parte c’è qualcuno che mi ascolta, che capisce come sto e non lo giudica”, sono le parole del cantautore Romano per descrivere il brano uscito il 25 Marzo 2022. Ha definito i suoi ultimi anni di vita come altalenanti dal punto di vista emotivo, tuttavia ancora oggi gli capita di sentirsi instabile emotivamente.

Cosa ci succede quando sentiamo che le nostre emozioni non sono stabili?

Spesso ci capita di riempirci la testa di pensieri, domande, dubbi, paure, e allo stesso tempo di rimanere incatenati nelle nostre gabbie mentali, di non con-dividerli con nessuno; condividere secondo il dizionario Treccani significa: dividere, spartire insieme con altri, partecipare insieme. È proprio quello che accade nelle relazioni, qualsiasi sia la loro natura, si condividono emozioni, aspettative, illusioni, paure, dubbi, perché esprimere verbalmente all’altro quali sono i nostri pensieri e come percepiamo la realtà delle cose ci aiuta a comprendere meglio non solo il nostro stato d’animo, ma ci aiuta anche ad avere una percezione più ampia delle cose.


Ma, allora, dammi la tua mano perché da solo non ce la farò

“L’ho scritta per aiutare chi ha perso la via o chi non l’ha mai trovata. Allo stesso tempo, nel ritornello dico “da solo non ce la farò” perché per quanto io abbia scritto della solitudine con SOLO e continui a pensare che la solitudine serva, noi siamo fatti per condividere le nostre frustrazioni ed emozioni, e quindi mi piace pensare che questa canzone chiuda il capitolo di SOLO, anche come mio percorso umano”, continua così Ultimo sulla sua pagina social.

Spesso la solitudine ha origine antiche, deriva da vicende passate, magari familiari o in seguito a lutti e traumi mai elaborati. Ci capita di vivere situazioni dolorose come conflitti in famiglia, bullismo a scuola, incidenti, difficoltà relazionali, la morte di persone a noi care. Tali eventi se non rielaborati, se vissuti senza il giusto supporto relazionale possono portarci a chiuderci, o peggio, a distaccarci da noi stessi.


Mi sento come spazio tra l’istinto e la ragione Io compenso le mie voglio non portandole all’errore

come un vaso condannato alla polvere in cantina e ricordi quando tu dicevi: “È bello, gli anni prima”


Rielaborare la nostra storia è un passaggio evolutivo fondamentale, per superare quel senso di solitudine interiore che possiamo sperimentare, per sviluppare un’intelligenza emotiva che riesca a tenerci in equilibrio e a supportarci in diversi momenti della nostra vita.

Siamo esseri relazionali, nasciamo e ci sviluppiamo all’interno di relazioni significative, la prima tra tutte è quella con la figura materna. Infatti, uno dei tempi principali in nel setting clinico ha a che fare con la storia della nostra famiglia di origine. Spesso è la nostra storia di relazione che si struttura dentro di noi e ci fa pensare che siamo “esseri soli”, di non riuscire ad essere più in contatto con l’altro.

Le relazioni ci aiutano proprio a ristabilire l’equilibrio mentale ed emotivo, riuscendo a liberarci anche delle gabbie emotive che ci siamo costruiti e ci incatenano al passato, influenzando ancora oggi la nostra vita. Le relazioni insegnano.


“Allora insegnami tu a vivere che io non so, non so come resistere”




Dr.ssa Rita Zampi - Psicologa

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