“Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui E ti è toccato partire bambina Con una piccola valigia di cartone Che hai cominciato a riempire ”
L. Ligabue – Il peso della valigia
Vorrei ripartire dalla frase con la quale ho concluso l’ultimo post:
“Buon viaggio….che se ci pensi siamo solo di passaggio.”
Ebbene si, siamo di passaggio in questa vita, non siamo eterni, ma in un continuo fluire. Dove emozioni, corpo e pensieri prendono forma, soprattutto per chi inizia ad affacciarsi nel fantastico mondo della vita proprio come la bambina del brano di Ligabue.
Sin dalla prima strofa emerge l’immagine di una bambina che si sta affacciando alla vita e con le prime esperienze e le prime lezioni inizia a riempire la sua valigia da portare con sé lungo il cammino.
La valigia a cui mi riferisco, non è molto diversa da quella che prepariamo per un viaggio. Non sappiamo mai veramente cosa metterci all’interno, cosa potrà servirci. A volte, siamo lì a riempirla, con la paura che poi stiamo dimenticando qualcosa o che l’abbiamo riempita troppo.
“E la valigia ha cominciato a pesare Dovevi ancora partire”
La valigia non è fatta solo di beni materiali, ma anche di momenti, emozioni, pensieri, sogni.
“E gli occhi han preso il colore del cielo A furia di guardarlo E con quegli occhi ciò che vedevi Nessuno può saperlo”
I sogni sono l’elemento fondamentale che ci accompagnano lungo tutta la vita, ognuno di noi li coltiva e custodisce gelosamente nell’attesa che si realizzino.
“Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui E ad ogni sosta c'era sempre qualcuno E quasi sempre tu hai provato a parlare Ma non sentiva nessuno”
Durante il viaggio possiamo incontrare svariate difficoltà che ci impediscono di agire nel modo ritenuto giusto per noi in quel momento.
Il peso della valigia rappresenta proprio il peso che ci portiamo sulle spalle, le nostre paure, le nostre insicurezze, i nostri dubbi, problemi che incontriamo lungo il nostro tragitto. Tutto ciò che capita nella nostra vita diventa parte del nostro bagaglio emotivo. Quando sentiamo che il nostro bagaglio diventa troppo pesante, quando non riusciamo più a sostenerlo da soli è importante appoggiarci a qualcuno e con-dividere il nostro “peso”.
“Ti apro io la valigia mentre tu resti lì E piano piano ti faccio vedere C'erano solo quattro farfalle Un po' più dure a morire”
Questo pezzo del brano mi ricorda in particolar modo il lavoro del terapeuta, in cui lo psicologo piano piano aiuta a guardare dentro e a sconfiggere le paure, in cui mostra al paziente che quel fardello che sembrava cosi pesante in realtà erano solo “quattro farfalle” più difficili da superare. Il professionista è li per lavorare con l’altro affinché impari a prendersi cure di sé e della sua storia ri-scrivendola con le sue parole. Perché i successi possiamo ottenerli dopo aver attraversato i più grandi dolori.
Contatti:
Dr.ssa Rita Zampi Psicologa - Psicoterapeuta della Gestalt in Supervisione
3491656461
r.zampi@animairis.it
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